In questi tempi di Covid, dove il viaggio è diventato una pura chimera, non resta molto altro che viaggiare con la fantasia. E se c’è un autore che ha fatto del viaggio una vera e propria ragione di vita, questi è Graham Greene.
Inglese di nascita, ma cittadino del mondo, come si direbbe oggi, viaggiò per tutta la sua vita, riportando nei suoi romanzi quanto aveva vissuto ed appreso in prima persona.
Nella sua carriera di romanziere ha affrontato molti argomenti, alcuni più seri, come la politica, la religione o la guerra, ma i suoi lavori più noti al grande pubblico sono quelli che lui definiva entertainments:
Nel satirico Il nostro agente all’Avana, agli intricatissimi e poco infallibili meccanismi spionistici della guerra fredda, viene contrapposto un uomo qualunque che si muove tra personaggi misteriosi e di dubbia moralità.
Ne Il treno per Istanbul, invece, una varia umanità intreccia i propri destini durante un viaggio sull’Orient Express.
In viaggio con la zia è un romanzo intriso di humor britannico, nel quale un tranquillo bancario viene coinvolto dall’eccentrica zia ottantenne in un viaggio folle ed imprevedibile .
Il console onorario è invece un’intricata storia ambientata nel Sudamerica flagellato dalla guerriglia indipendentista.
Altri libri di Graham Greene trattano l’argomento del viaggio, come In viaggio senza mappa o Diari africani, e la gran parte dei suoi romanzi ha avuto anche una trasposizione cinematografica
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