Il triangolo baltico: Riga, Tallin, Helsinki

Il Triangolo Baltico: Riga Tallin Helsinki

Durante tutto l’inverno ho lavorato per organizzare un tour in auto attraverso la Scozia da fare con mio fratello, ma appena una settimana prima della partenza, degli impegni di lavoro lo hanno costretto a dare forfait.
Che fare dunque? Andare da soli o cambiare meta? 

Dopo attenta riflessione (e suppliche di mio fratello per rimandare la Scozia ad altra data) decidiamo di raggiungere dei nostri amici che stanno facendo il giro delle capitali Baltiche. Loro sono già a Vilnius, in Lituania, così ci coordiniamo per raggiungerli nella loro prossima tappa.
Così convertiamo i nostri biglietti Ryanair e partiamo, destinazione Riga in Lettonia.

RIGA

A dispetto della latitudine, al nostro arrivo veniamo accolti da un caldo africano. La città è molto graziosa ed il nostro albergo, il Centra Hotel, in pieno centro storico, ci consente di cominciare a girarla da subito. E’ bene ricordare che il centro storico di Riga (Vecriga) è Patrimonio dell’Unesco e girandolo a piedi si capisce il perché. Le piazze e piazzette, ricolme di mercatini e locali con tavolini all’aperto, si alternano a strette stradine su cui insistono palazzi antichi, ingentilite da una grande profusione di fiori. Ovviamente il tutto è chiuso al traffico ed incredibilmente ben tenuto e purtroppo viene automatico il raffronto con le nostre bellissime città storiche spesso ricolme di immondizia e traffico rumoroso.

Aggirandoci per il quartiere incontriamo alcune tra le principali attrazioni della città. Il Duomo medievale, una delle più grandi chiese del Baltico,  la piazza del Municipio con la  Casa delle Teste Nere, il cui nome deriva dall’antico copricapo che caratterizzava la corporazione di cui era sede. E poi la curiosa Casa del Gatto, alla quale basta dare uno sguardo per intuire la provenienza del nome…  

Durante il percorso ci rimpinziamo di freschissimi frutti di bosco che vengono venduti ad ogni angolo e ad ora di pranzo ci sediamo in uno dei tanti locali all’aperto per stuzzicare rupjmaize, pane nero di segale, con aringhe e salmone, il tutto accompagnato da un boccale di ottima birra locale ghiacciata. 

Ripreso il percorso, ci spostiamo non molto lontano da Vecriga, per visitare il Centrs, quartiere risalente alla fine dell’800. Oltre ad avere uno splendido centro storico, infatti, Riga ha anche un altro primato, è la capitale europea con il maggior numero di edifici costruiti in stile Art Nouveau, la gran parte dei quali è racchiusa in questo quartiere.

Le nostre aspettative non vengono deluse. Il quartiere è splendido, circondato da parchi e verde a profusione, imponenti palazzi, perfettamente restaurati, propongono un vero museo a cielo aperto di questo stile architettonico. Passiamo tra le strade con la testa costantemente all’insù per cogliere le miriadi di particolari che adornano questi magnifici edifici.

Abbiamo solo un giorno e mezzo a Riga, così riprendiamo il cammino e, dopo aver fiancheggiato la cattedrale ortodossa della Natività di Cristo, arriviamo al Monumento alla Libertà, un’alta colonna sormontata da una statua bronzea, invero piuttosto bruttina, ma dal grande valore simbolico per la popolazione lettone.

Il resto del pomeriggio lo passiamo girovagando per le stradine della città vecchia che all’accendersi delle luci assume un aspetto davvero magico.
Per la cena ci indirizziamo verso il ristorante Valtera, ottimo cibo e presentazione gourmet.

Il mattino successivo partiamo di buon’ora perché vogliamo fare un giro nei quartieri periferici della città. quindi prendiamo un bus che ci porta dapprima, attraverso il modernissimo ponte Valsu, al di là del fiume Daugava, fino all’imponente, ed un pò inquietante, Biblioteca Nazionale, nota anche come Castello di Luce. Poi, riattraversato il fiume, fino al quartiere di Little Moscow. Come il nome fa intuire, si tratta del quartiere russo, dove l’atmosfera è decisamente diversa dal centro città. 

Ponte Valsu
Palazzo dell'Accademia delle Scienze
Biblioteca Nazionale
Little Moscow

Le case sono povere e prevalentemente in legno ed il tutto è dominato dal palazzo dell’Accademia delle Scienze. Un edificio in perfetto stile sovietico, regalato alla città da Stalin, e da sempre odiato dai lettoni.
Nel quartiere c’è però una chicca che non vedevo l’ora di visitare. Si tratta del Mercato Centrale di Riga, non perché sia particolarmente attratto dai mercati, ma perché questo è situato all’interno di quattro immensi hangar originariamente utilizzati come rimessa per i giganteschi dirigibili Zeppelin tedeschi.

Uno degli hangar del Mercato Centrale

Il mercato è animato e variopinto, con prodotti alimentari di ogni tipo. C’è anche la possibilità di fare dei robusti spuntini, cosa della quale approfitto molto volentieri anche se siamo ancora a metà mattinata.

Rientrati in centro abbiamo appena il tempo di fare un ultimo giro e dobbiamo recarci alla stazione degli autobus per prendere il pullman per l’Estonia. I nostri amici, che dovevamo incontrare qui a Riga, infatti, hanno effettuato un cambio di programma e ci incontreremo a Tallinn.

Alla stazione dei pullman abbiamo il secondo schiaffo morale del nostro viaggio. Abituati alle nostre  caotiche, disorganizzate e spesso degradate, ci troviamo invece davanti ad una stazione che sembra un aeroporto, con negozi e punti ristoro, ma il meglio ci aspetta una volta fatto il biglietto. Veniamo fatti accomodare in una accogliente stanza vetrata con comode poltroncine, dedicata esclusivamente a coloro che attendono il nostro pullman. Ogni pullman in partenza infatti ha la sua stanza e al momento dell’imbarco, segnalato da uno schermo, in tutto relax e senza alcuna ressa saliamo sul nostro mezzo.

TALLINN

Dopo un comodo viaggio di circa 4 ore, arriviamo a Tallinn nel primo pomeriggio e proprio mentre stiamo facendo il check in nel nostro albergo, arrivano anche i nostri amici.
Alloggeremo al Nordic Hotel Forum, un moderno albergo posto in posizione strategica tra l’ingresso del centro storico ed il bellissimo quartiere Rotermann.

Si tratta di una serie di antichi manufatti industriali abbandonati e mirabilmente riqualificati. Occupano un intero isolato e agli antichi edifici ristrutturati ne sono stati aggiunti altri di architettura contemporanea. Il tutto crea un mix davvero suggestivo. Inoltre ci sono molti bei ristoranti e bar nei quali fare uno spuntino.

L’ingresso della città vecchia, anch’essa Patrimonio dell’Unesco è a pochi passi, quindi cominciamo ad inoltrarci attraverso la Porta Viru Varavad sormontata da due austere torri di guardia.

Da qui parte la Viru Tanav, via principale della città vecchia, ricolma di negozi e locali di ogni genere, che sfocia nella splendida Piazza del Municipio (Tallinna Raekoda), su cui campeggia il medievale palazzo municipale.
Dopo una visita alla Raeaptek, splendida farmacia risalente agli inizi del XV secolo, una delle più antiche al mondo ancora in attività, ci inoltriamo per le strette viuzze fiancheggiate da bei palazzi perfettamente restaurati.

Tallinn ha un cuore medievale ed aggirandosi tra le sue stradine, questa caratteristica si manifesta ad ogni angolo. Particolarmente suggestivo è il cosiddetto Passaggio di Santa Caterina (Katariina käik), uno stretto vicolo, lastricato in pietra, addossato alle mura e ricolmo di minuscoli negozi ed atelier di arti varie.

Gran parte della città vecchia infatti è attorniata da possenti mura sormontate da torri di avvistamento, sotto le quali proliferano le attività commerciali.
Qui, forse complice la lunga passeggiata, veniamo colti da un’improvviso attacco di fame ed entriamo in una locanda per fare uno spuntino a base di leib, il pane nero che ormai abbiamo imparato a conoscere, accompagnato da ogni prelibatezza.
Il nostro amico Michele, inspiegabilmente amante dell’aglio, ne prende uno letteralmente ricoperto di questo micidiale bulbo e per il resto della giornata verrà fatto camminare un passo indietro a tutti…

Attraversando la Pikk Tanav, altra bella via, ci dirigiamo verso la collina di Toompea, dalla quale si può ammirare un magnifico panorama della città vecchia.

Antiche case su Pikk Tanav

La collina è dominata dall’imponente cattedrale ortodossa Aleksandr Nevskij, con le caratteristiche cupole a cipolla, che merita una visita, non fosse altro che per la bella piazza che la circonda.

Tornati in hotel per riprenderci un pò prima della cena, scopriamo con grande piacere che la nostra camera ci da il diritto ad usufruire della SPA presente all’ultimo piano dell’albergo.
Non ce lo facciamo ripetere due volte ed in pochi minuti siamo a mollo nella jacuzzi panoramica.
Rinfrancatici con il bagno salutare, ci rimettiamo in marcia per trovare un ristorante in cui gustare qualche specialità locale.

Dopo essermi dedicato ad assaporare dei gustosi piatti di pesce, una passeggiatina nel suggestivo centro illuminato conclude la giornata in questa affascinante città.

TALLINN – Secondo giorno

Questa mattina effettueremo una gita “fuori porta”. Più precisamente a Palazzo Kadriorg, residenza estiva della zarina Caterina, moglie di Pietro il Grande.
L’edificio, in stile barocco, è circondato da bei giardini, ma il motivo che ci ha spinti fin qui, più che il palazzo in sé, è la presenza nel parco circostante del KUMU, modernissimo museo di arte contemporanea.

Ovviamente i due architetti presenti nel gruppo hanno influito non poco nella scelta di questa visita.
Opera dell’architetto finlandese Pekka Vapaavuori, la struttura in vetro e cemento, nonostante le forme decisamente ardite, si inserisce bene nel contesto e l’interno è davvero spettacolare.

Siamo ora pronti per una gita al mare… Sì, perché tra le tante attrattive di questa città, c’è anche una deliziosa spiaggia a pochi chilometri dal centro.
Il KUMU

Arriviamo alla Pirita Rand con un comodo autobus e, complice la bella giornata, Miriam non può esimersi dall’immergere i piedi in acqua, aggiungendo il Mar Baltico alla sua collezione di mari ed oceani nei quali si è immersa.
La spiaggia è davvero bella e nei pressi c’è un grazioso porto turistico che ha ospitato le gare di vela nelle ormai lontane Olimpiadi del 1980.
Dopo esserci crogiolati un pò al sole, accanto ad una gentile signora profondamente addormentata, riprendiamo il nostro cammino.

Il resto della giornata lo trascorriamo girovagando per il centro storico e mentre Miriam si diverte a visitare tutti i negozietti e le bancarelle che incontra, io ed il mio amico ci dilettiamo tra birre e stuzzichini vari nei locali che più ci ispirano. 

HELSINKI

In prima mattina prendiamo il traghetto che ci porterà in Finlandia, ad Helsinki, per l’ultima tappa del nostro giro.
Dopo aver preso possesso delle nostre camere presso lo Scandic Hakaniemi, notiamo un insolito andirivieni di cani al guinzaglio nei corridoi dell’hotel. Incuriositi, ed un pò allarmati, chiediamo lumi in reception, dove ci informano che l’albergo è dog-free
Confidando nell’attenzione all’igiene dei paesi nordici, ci inoltriamo verso il centro città.

Proprio di fianco all’hotel c’è un comodissimo ingresso alla Metro, ma per questa prima uscita decidiamo di fare il tragitto a piedi.
Superato lo scenografico Pitkasilta Bridge, ci dirigiamo verso la Stazione Centrale, capolavoro del grande architetto Eliel Saarinen e, superate le due impressionanti coppie di giganti a guardia dell’edificio, proseguiamo per il Kaisa Talo, la biblioteca universitaria.

Prima di continuare, va detto che Helsinki è la capitale della grande architettura nordica, quindi la presenza di due architetti nel nostro gruppetto ci obbliga ad un interessante quanto meticolosa gimkana alla ricerca delle opere di maggior rilievo. E devo dire che la biblioteca merita di essere annoverata tra queste.
L’esterno, pur se piuttosto originale, immerso com’è tra gli edifici di una stretta via, non colpisce particolarmente, ma una volta all’interno, si viene colti da una vertigine di forme geometriche avvolgenti.

Interno della Biblioteca Universitaria
Davanti alla Cattedrale
Siamo ormai a pochi passi dalla Cattedrale di Helsinki e l’immensa antistante Senaatintori – Piazza del Senato. Dalla cima dell’alta scalinata della chiesa neoclassica si può ammirare la maestosità della piazza coi suoi bei palazzi. Una curiosità: la piazza è apparsa nel film Taxisti di notte di Jim Jarmusch.

Proseguiamo per il porto, dove veniamo accolti da una sfilata di bancarelle gastronomiche una più invitante dell’altra.
Il pesce la fa da padrone, crudo, cotto, fritto, arrosto, ma anche la frutta e verdura non sono da meno.
Non posso resistere e inizio la lunga sequela di assaggi che contraddistingue le mie giornate in giro per il mondo.

Soddisfatto lo stomaco, ci inoltriamo per la lunga arteria che costeggia l’Esplanadi, un parco stretto e lungo costeggiato da bei negozi che sembra proprio essere l’area commerciale della città.
“Casualmente” Miriam si ricorda che su questa strada si trova l’ Academic Bookstore, una delle più grandi librerie d’Europa, opera del grande architetto finlandese Alval Aalto.
Possiamo perdercela? Non sia mai detto…

Lungo la strada però notiamo un gigantesco assembramento controllato da guardie a cavallo. Non si tratta di una manifestazione, ma sembra che la gente sia in attesa di qualcosa. Quando vedo un gruppo di bambini con la maglia del Barcellona calcio, capisco. Sono tutti in attesa di Messi e compagni che alloggiano in un albergo del centro.
Miriam sembra però più attratta dal negozio del famoso marchio Marimekko, vera celebrità mondiale, che propone abbigliamento ed oggetti di design coloratissimi.

La libreria è bellissima e all’uscita, visto che si è fatta ora di pranzo, per mangiare ci uniformiamo alle abitudini locali. Vediamo infatti che il parco si è andato affollando di persone che consumano il pasto sedute sull’erba. Compriamo quindi panini e prelibatezze varie in una gastronomia poco distante e facciamo il nostro picnic.

Academic Bookstore di Alvar Aalto
Picnic sull'erba all'Esplanadi

Dopo un breve riposino, ci inoltriamo in un lunghissimo ed ampio viale ai lati del quale si susseguono modernissime strutture museali e palazzi governativi.
Degni di nota sono il Kiasma – Museo di Arte Contemporanea (che visiteremo domani) ed il Musiikkitalo – avveniristica sala concerti.

Il museo Kiasma

Ora però siamo diretti poco più avanti, dove ci attende il Finlandia Talo – Casa Finlandia, altro capolavoro di Alvar Aalto. L’imponente costruzione, oggi usata come centro congressi e sala concerti, doveva essere parte di una riqualificazione della zona di Töölö, ma rimase l’unico edificio realizzato. Purtroppo è chiuso e non possiamo entrare a visitarlo.

Casa Finlandia di Alvar Aalto

Ritorniamo quindi in centro a Piazza Narinkka dove troviamo un grazioso mercatino. Pur gradendolo, non è per questo che però siamo venuti qui, ma per ammirare un’altra delle meraviglie architettoniche di Helsinki: la Kampin Kappeli.
Si tratta di una cappella interamente in legno, conosciuta anche come la “Cappella del Silenzio” proprio perché al suo interno si può passare qualche momento di silenzio e concentrazione.
L’interno è minimalista come l’esterno ed entrandovi fa davvero impressione passare dal caos di una delle zone più trafficate della città al silenzio totale.

Piazza Narinkka
Kampin Kappeli

Qui potete trovare altri post sui miei viaggi in Europa

HELSINKI – Secondo giorno

Questa mattina iniziamo la giornata con la visita al Museo di Arte Contemporanea Kiasma. La struttura accattivante e gli spazi verdi circostanti ne fanno un ritrovo dei giovani locali. L’interno è interessante se siete appassionati del genere.

Interno del Kiasma
Una delle opere esposte

Ci spostiamo quindi verso la chiesa Temppeliaukion Kirkko, una incredibile struttura letteralmente scavata nella roccia, coperta da una cupola in rame. L’acustica sembra sia incredibile ed è infatti utilizzata anche come sala concerti.

Temppeliaukion Kirkko
Interno della Temppeliaukion Kirkko

Helsinki, come già accennato, è la capitale nordica dell’architettura, dove stili diversi si mescolano fra loro creando un mix irresistibile. Quindi continuiamo la nostra visita dirigendoci verso la parte meridionale della città, culla dello stile Art Noveau, ma prima ci fermiamo ad ammirare il Lasipalatsi, capolavoro dell’architettura funzionalista, costruito nel 1936 in occasione dei Giochi Olimpici che dovevano essere effettuati nel 1940 (ma poi rimandati al 1952), ora riconvertito in centro polifunzionale. Qui troviamo una gradevole sorpresa, perché alle sue spalle è in via di ultimazione l’Amos Rex, un incredibile museo sotterraneo che si intuisce dall’esterno grazie a giganteschi lucernari studiati per far diventare la piazza un parco urbano. Giovani skaters infatti si sono già impossessati delle loro curve sinuose.

Il Lasipalasti
La piazza sopra l'Amos Rex

Dopo un giro panoramico tra gli splendidi edifici Art Noveau (o forse sarebbe meglio dire Jugendstil, visto che siamo in nord Europa) del quartiere di Punavuori, ci inoltriamo nella penisola di Katajanokka, dominata dalla rossa cattedrale ortodossa Uspenskin.

Qui i vecchi magazzini portuali sono stati riconvertiti in negozi e locali vari. Ci fermiamo per una pausa ristoratrice, indispensabile visto l’insolito caldo di queste giornate.

HELSINKI – Terzo giorno

La mattinata di oggi sarà interamente dedicata alla visita dell’isola di Suomenlinna con la sua fortezza patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il complesso, che estende su ben otto isole, fu realizzato nel 700 dagli svedesi, divenuta poi base navale russa, fu riconvertita negli anni 70 del secolo scorso in un’attrazione turistica. Oggi è uno dei siti più visitati della Finlandia.

Indipendentemente dall’imponenza della fortezza, ciò che più colpisce è la natura del posto. Girovagare tra le varie isolette, unite fra loro da ponti e passaggi, porta alla scoperta di scorci davvero suggestivi.

Tra una batteria di cannoni ed una graziosa caletta, troviamo anche un vero sommergibile tirato in secca e visitabile. Non posso lasciarmi sfuggire l’occasione e, tra l’indifferenza dei miei compagni di viaggio, salgo a dare un’occhiata.
Mio zio era stato un sommergibilista durante la II Guerra Mondiale e mi raccontava spesso di quanto fosse stata claustrofobica quella esperienza e devo dire che non posso che confermare quel giudizio. Gli spazi sono incredibilmente angusti e disagevoli anche oggi che tutto è stato ripulito, immagino cosa dovesse essere allora quando sporcizia, grasso ed umidità la facevano da padrone… 

Tornato alla luce del giorno, proseguiamo la visita e ci fermiamo a mangiare in un ristorantino sito presso un gradevole porticciolo turistico.
Ripreso il traghetto per la terraferma, abbiamo un’ultima visita da fare. Il nostro tour non può dirsi concluso senza aver fatto un salto in Arabia. No, non quella asiatica, ma nel quartiere Arabia nel nord della città. Una volta quartiere operaio ed oggi oggetto di una imponente opera di gentrificazione.

Fulcro del quartiere è la vecchia fabbrica di ceramiche che da nome all’intero quartiere e che oggi è stata riconvertita in museo del vetro e della ceramica con centro commerciale annesso. Più che per l’esposizione al suo interno, la struttura è degna di menzione per l’imponente opera di restauro architettonico realizzata.

Ma l’opera di recupero dell’Arabia non si limita alla vecchia fabbrica. Tutto il quartiere infatti è stato riconvertito e lungo la baia si susseguono opere di edilizia residenziale di design e ad alta sostenibilità immerse nel verde.
E non basta, perché si è pensato anche alle classi meno abbienti e ai giovani, costruendo residenze per persone anziane o con difficoltà, università e tante aziende medio-piccole.
Insomma, un piccolo paradiso che purtroppo in Italia possiamo solo sognare…

Qui potete trovare altri post sui miei viaggi in Europa

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