“Ma io ho solo un week-end a disposizione, che devo fare? Rinuncio?”
E va bene, ci provo.
Cosa vedere a Londra in così poco tempo? C’è solo l’imbarazzo della scelta, ma cercherò di stilare una guida che mostri tutti gli aspetti di questa multiforme città. Vedremo (quasi) tutte le principali attrazioni, ma anche qualche chicca imperdibile un pò fuori dalle mete più battute. Gli itinerari che propongo sono da fare a piedi, ma se si dovesse venire presi dalla stanchezza o dalla pigrizia, nulla toglie che si possa saltellare qua e là con l’efficiente metropolitana londinese.
INDICE
ARRIVO
Se siete venuti a Londra per un week-end, certamente avrete preso un volo low cost, quindi sarete atterrati all’aeroporto di Stansted.
Prendete quindi la ferrovia Stansted Express, ci si arriva senza neanche uscire dall’aeroporto, basta seguire le frecce ed arrivare nella stazione sotterranea. Alcune compagnie aeree ogni tanto fanno degli sconti per il biglietto del treno acquistato assieme a quello dell’aereo. Controllate.
Il treno arriva nella stazione di Liverpool Street. Di qui si può raggiungere il proprio albergo prendendo la metropolitana.
1° GIORNO
Ok, siete a Londra. Il primo consiglio che vi do è di non commettete l’errore di abbassare la testa e correre da una parte all’altra per vedere più cose possibili. Lo so che andremo di fretta, ma se qualche posto vi attira particolarmente, fermatevi e godetevelo, dopotutto non è obbligatorio fare tutto ciò che vi suggerisco. Guardatevi attorno ed assaporate questa città. Ogni angolo vi potrà offrire qualcosa.
PERCORSO N. 1 – Da Oxford Circus a Buckingham Palace
Arrivate con la metro alla fermata di Oxford Circus. Vi troverete nel cuore dello shopping londinese. Attorno a voi alcuni dei più imponenti grandi magazzini del mondo e praticamente tutte le catene di abbigliamento esistenti.
Ma non lasciatevi tentare, se vorrete ci torneremo alla fine del viaggio. Incamminatevi invece verso sud per Regent Street, il lungo viale trafficato, incorniciato da imponenti palazzi ottocenteschi.
Oltre ad una innumerevole quantità di negozi tutti di firme note, sulla sinistra incontrerete una inconfondibile facciata stile Tudor, si tratta del grande magazzino Liberty. Specializzato fin dalla fine dell’800 in vendita di tessuti e artigianato orientale, contribuì alla diffusione del nuovo stile chiamato Art Noveau, che in Inghilterra prese appunto il nome di Liberty.
Proseguendo, ancora sulla sinistra trovate la celeberrima Carnaby Street che negli anni 60 divenne il simbolo della swinging London, coi suoi negozietti di abbigliamento alternativo. Oggi di alternativo non c’è più nulla, ma rimane un indirizzo molto apprezzato dai turisti.
Dopo una decisa curva a sinistra, si arriva a Piccadilly Circus, vero cuore pulsante di Londra. Questa, che anticamente era una piazza, ora è un quadrivio perennemente intasato dal traffico. Qui, infatti, si incontrano alcune delle strade più importanti del centro città. A nord la Regent Street che avete appena percorso, ad ovest la Piccadilly, lunga direttrice per Hyde Park e ad est Shaftesbury Avenue e Coventry Street, che si inoltrano fino all’ East End.
Piccadilly Circus è anche uno spartiacque ideale tra la Londra ricca ed aristocratica ad ovest e la Londra storicamente più popolare ad est, anche se oggi le distinzioni non sono più così nette come una volta.
Sul marciapiede nel centro della piazza, c’è la Shaftesbury Memorial Fountain, celebre per la statua sulla sua sommità. Universalmente conosciuta come il dio Eros, in realtà rappresenta il fratello Anteros.
Sul palazzo all’imbocco di Shaftesbury Avenue è impossibile non notare una serie di gigantesche pubblicità luminose. Sono qui dall’inizio del 900 (allora erano a lampadine) e sono anch’esse divenute un’emblema di Londra.
Ora imboccate Piccadilly, una lunga via che affonda come una lama nella Londra ricca ed aristocratica. Uno dietro l’altro troverete alcuni tra i suoi più rappresentativi simboli del benessere:
- Fortnum & Mason, il grande magazzino della casa reale. Tutto qui è opulenza e stile. Da non perdere i suoi commessi in frac e, se avete un pò di soldi da spendere, l’ Afternoon Tea servito nel Diamond Jubilee Tea Salon.
- Burlington Arcade, questa galleria che unisce Bond Street a Piccadilly, può definirsi l’archetipo dei centri commerciali moderni. Realizzato agli inizi dell’800 per permettere gli acquisti rimanendo riparati dalle intemperie, ospita gioiellerie e negozi di beni di lusso. Caratteristici i guardiani (Beadles) che sorvegliano le entrate della galleria in cilindro e marsina.
- il Ritz Hotel, uno dei più lussuosi alberghi di Londra, aperto agli inizi del 900, ha ospitato per più di un secolo tutte le maggiori personalità della politica e dello spettacolo. Vi sono stati girati anche innumerevoli film.
Per gli amanti dell’arte, vale una visita la Royal Academy of Arts, sede di importantissime mostre di pittura e scultura.
CURIOSITA’ – The Albany
Di fianco alla Royal Academy of Arts, c’è un palazzo settecentesco che prende il nome di Albany. Nel 1802 fu convertito in appartamenti per rampolli di buona famiglia rigorosamente scapoli. Nel corso dei secoli diede ospitalità, tra gli altri, agli scrittori Lord Byron e Bruce Chatwin e al grande architetto Norman Foster. Ancora oggi svolge la sua funzione.
Ora girate a sinistra per St James’s Street e inoltratevi nel quartiere di St. James, una delle zone più esclusive della città. Sede di negozi di lusso, perlopiù artigianali (a Jermyn Street sono dislocati i celebri sarti da uomo che hanno vestito generazioni di reali ed aristocratici), case d’asta, antiquari e soprattutto dei famosi club per uomini (che al giorno d’oggi cominciano ad aprirsi anche alle donne) che hanno riempito pagine e pagine di romanzi ottocenteschi.
In fondo alla strada c’è il cinquecentesco St. James Palace, una delle residenze reali dove attualmente vive la principessa Anna. Annesso al palazzo c’è Clarence House, per cinquant’anni residenza della regina madre ed oggi del principe Carlo.
Siete quindi giunti sul Mall, l’ampio viale da parata che conduce a Buckingham Palace. Se siete partiti presto, dovreste essere in tempo per il cambio della guardia (vedi riquadro qui sotto). Se la cosa non vi incuriosisce neanche un pò, proseguite la vostra visita.
IL CAMBIO DELLA GUARDIA
Il cambio della guardia è una delle attrazioni più gettonate di Londra. Una volta nella vita può anche essere interessante dargli un’occhiata, ma seguendo alcuni accorgimenti.
Anzitutto, si svolge tutti i giorni da aprile a luglio e a giorni alterni da agosto a marzo, ed ha inizio alle 11,00, quando due corpi di militari, accompagnati dalla banda, escono da St James Palace e da Wellington Barrack, dirigendosi verso Buckingham Palace.
Il cambio della guardia vero e proprio si svolge alle 11,30 all’interno del cortile del palazzo reale, quindi bisogna andare ad occupare con anticipo i posti lungo l’inferriata, altrimenti non si vede nulla.
A mio avviso, invece di fare a cazzotti per vedere qualche scorcio della cerimonia da lontano, è più interessante vedere da vicino la parata delle guardie, appostandosi lungo The Mall o, ancora meglio, farsi trovare davanti alle Wellington Barrack, un pò prima dell’uscita del reggimento. In questo modo assisterete a qualcosa di curioso. La banda militare, infatti, prima di lasciare il distaccamento, è solita accordare gli strumenti suonando musiche da film e brani pop di ogni genere…
PERCORSO N. 2 – Da Buckingham Palace al British Museum
Girate attorno a Buckingham Palace e prendete Buckingham Palace Road fino ad arrivare alla gigantesca Victoria Station, una delle più importanti stazioni ferroviarie della città.
BELGRAVIA
Se avete tempo, fate una piccola deviazione girando attorno alla stazione per andare a dare un’occhiata a Belgravia. Questo tranquillo quartiere composto da lussuose abitazioni in stucco bianco, con colonnati anteriori (le più belle sono in Belgrave Square e Eaton Square), nacque ai primi dell’800 per competere con il vicino Mayfair. Da sempre appannaggio di aristocrazia e ricca borghesia, oggi il costo medio delle sue case è il più alto al mondo.
Di qui inoltratevi lungo Victoria Street. Dopo poco, sulla destra troverete la grande cattedrale di Westminster. Da non confondere con l’omonima abbazia, questa è la maggiore chiesa cattolica d’Inghilterra. Realizzata ai primi del novecento in stile bizantino, spicca con le sue righe bianche e rosse.
Più avanti, sulla sinistra si incrocia la nuova sede di Scotland Yard e, dopo poco, ci si trova di fronte all’imponente facciata della Westminster Abbey.
L’abbazia, patrimonio dell’UNESCO, è la più importante chiesa anglicana assieme a St. Paul, ed è sede delle incoronazioni dei sovrani d’Inghilterra, nonché luogo di sepoltura di re e personaggi celebri.
Qui attorno sono concentrati alcuni dei più importanti siti della città. Dietro all’abbazia, infatti, ci sono le Houses of Parliament (meglio conosciute come palazzo di Westminster), sede di tutti gli organi amministrativi britannici, ed il campanile contenente il Big Ben, il famoso orologio che ogni quarto d’ora scandisce l’ormai celebre motivetto.
Affacciandosi sul fiume Tamigi, lì di fianco, è impossibile non notare una gigantesca ruota panoramica. Si tratta della London Eye, eretta in occasione del giubileo del 2000, pur stonando nel contesto urbano (questa è una mia opinione), offre una bella veduta della città dall’alto. Se non volete spendere una cifra considerevole (soprattutto se siete in più persone), ci sono altre possibilità di vedere Londra dall’alto (vedi riquadro qui sotto).
LONDRA DALL’ALTO SENZA SVENARSI…
I più noti luoghi per osservare la città dall’alto sono in genere molto costosi (London Eye, Shard ecc.), ma ci sono anche delle possibilità di godersi uno splendido panorama spendendo pochi soldi, se non addirittura gratis.
- Sky Garden (stazione metro Monument), un incredibile giardino pensile all’ultimo piano del 20 Fenchurch Street, soprannominato il Walkie Talkie, uno dei nuovissimi grattacieli della City. L’ingresso è gratuito, ma va prenotato in anticipo.
- Primerose Hill (stazione metro Chalk Farm), è una collina che si trova alle spalle di Regent’s Park, dalla quale si ha una splendida veduta del centro di Londra, ovviamente gratis.
- The Monument (stazione metro Monument), colonna eretta in memoria del grande incendio del 1666, offre un panorama della City e di South Bank a soli £ 4,50. Unica controindicazione, i 311 gradini da affrontare per salire in cima…
- Tower Bridge (stazione metro Tower Hill), celebre ponte vittoriano, dalle passerelle si gode di una splendida vista. Il biglietto costa £ 8,90 (£ 11,50 con incluso anche The Monument).
Ci sono infine alcuni bar/ristoranti sulla cima di musei o grattacieli, come Tate Modern, Oxo Tower, One New Change, che consentono belle vedute agli avventori.
Ora tornate un pò indietro e prendete Horse Guards Road. Appena imboccata, sulla destra c’è un imponente palazzo sotto il quale è dislocato uno dei musei a mio avviso più interessanti ed originali di Londra, il Churchill Museum and Cabinet War Rooms. L’ingresso è posto sotto lo scalone d’accesso e non è molto visibile, ma una volta entrati si viene proiettati immediatamente indietro nel tempo, nel bel mezzo della II Guerra Mondiale. Si visitano infatti i locali sotterranei nei quali erano stati allestiti gli uffici da dove Winston Churchill ed i suoi generali comandavano le operazioni di guerra al sicuro dalle bombe nemiche. Con mobilio originale e ricostruzioni fedeli, si compie un tour davvero emozionante.
All’uscita sbucate su Parliament Street e dopo pochi metri sulla sinistra vi troverete all’imbocco di Downing Street, una via presente probabilmente in ogni telegiornale del mondo in qualsiasi giorno dell’anno. Qui infatti, da più di due secoli, al n. 10, risiede il Primo Ministro inglese, mentre al n. 11 c’è la residenza del Cancelliere dello Scacchiere.
CURIOSITA’ – N. 10 Downing Street
Nonostante quello che si pensi, non sempre il n. 10 è stato abitato dal Primo Ministro. Alcune volte infatti hanno preferito tenere questo appartamento come semplice rappresentanza, mentre altre volte, come ad esempio con Tony Blair, il Primo Ministro ed il Cancelliere dello Scacchiere si sono scambiati gli appartamenti a causa delle diverse esigenze di spazio.
Da questo punto in poi la via prende il nome di Whitehall, un lungo e largo viale che ospita importanti ministeri e uffici governativi.
Whitehall era il nome della immensa residenza di Enrico VIII (si dice fosse la più grande d’Europa), andata distrutta nel grande incendio del 1666 e l’unica parte rimasta illesa fu la Banqueting House (sala dei banchetti), che potete vedere sul lato destro del viale. La sala, opera del grande architetto Inigo Jones è ancora oggi utilizzata per i banchetti d’onore della regina.
Un pò più avanti sulla sinistra c’è l’ingresso della Horse Guard, sempre piantonato da un fotografatissimo cavaliere, che ospita le scuderie delle Queen’s Life Guards, le guardie reali a cavallo. Sul retro del palazzo c’è la Horse Guard Parade, un grande spiazzo sul quale ogni anno, a giugno, viene inscenato il Trooping the Colour, una parata militare alla presenza della regina.
Siete quindi arrivati a Trafalgar Square, l’immensa piazza intitolata alla battaglia vinta dell’ammiraglio Orazio Nelson, del quale c’è una statua in cima ad un’alta colonna.
La piazza è dominata dall’imponente mole della National Gallery, un museo dedicato alla pittura nei secoli che, con i suoi 2.500 dipinti, è uno dei più grandi al mondo.
Se volete entrarci (ingresso gratuito) vi consiglio di scegliere con anticipo le sale a cui siete interessati, perché la visita completa del museo può prendere anche diverse ore.
Ormai dovreste essere arrivati ad ora di pranzo. Se non volete perdere molto tempo, potete fermarvi in una delle varie catene di fast food presenti lungo la strada (la mia preferita è Pret a Manger, che vende cibo organico), ma se invece volete fare un’esperienza insolita, indirizzatevi verso la vicina chiesa di St Martin-in-the-Field ed entrate nel Café in the Crypt, un particolarissimo ristorante self-service allestito nella cripta della chiesa.
Riprendete il cammino, perché c’è ancora molto da vedere. Prendete per St Martin Lane e girate in New Row fino a trovarvi davanti a Covent Garden.
Questa è un’altra delle mete altamente turistiche di Londra, ma che credo valga sempre la pena visitare.
Ex mercato ortofrutticolo e dei fiori (il musical My Fair Lady è ambientato qui), nel 1974 fu convertito in zona di intrattenimento. Oggi sotto le sue arcate in ferro battuto, sono presenti decine di negozi, ristoranti, pub, musei e bancarelle di vario artigianato e la piazzetta antistante e sempre piena di artisti di strada.
Inoltre la zona è rinomata per la quantità e qualità dei suoi teatri. Spicca su tutti il Royal Opera House, una delle maggiori istituzioni mondiali nel campo della lirica.
UNA SERA A TEATRO
Il teatro ha da sempre rivestito una grande importanza per la città di Londra. Basti pensare al periodo elisabettiano, quando autori come Shakespeare e Marlowe posero le basi della drammaturgia moderna.
Oggi a Londra ci sono più di 50 teatri che offrono una varietà di scelta davvero infinita. Dai musical alla prosa, dalla lirica alla musica classica è veramente impossibile non trovare qualcosa che vi possa soddisfare.
Se siete interessati ad una serata a teatro, sappiate che qui gli spettacoli serali iniziano in genere alle 19,00 e potete acquistare i biglietti in anticipo su questo sito.
Se poi volete risparmiare, armatevi di pazienza e mettetevi in fila presso il box TKTS di Leicester Square. Le file spesso sono lunghe, ma potete trovare biglietti scontati anche del 50% per gli spettacoli del giorno.
Oggi tutta la parte circostante è ricolma di locali di ogni genere e la sera diventa un ritrovo per i giovani londinesi.
LA CHICCA – Neal’s Yard
Da Seven Dials inoltratevi per Short’s Gardens e ad un certo punto, sulla sinistra, tra un parrucchiere ed un negozio di cibo organico, troverete uno stretto vicolo. Percorretelo e di colpo vi troverete immersi in un mondo parallelo, quasi fiabesco. Si tratta di Neal’s Yard, una coloratissima piazzetta poco più grande di un cortile dove insistono decine di negozi e locali salutistici. Sempre affollata, soprattutto in estate, quando si può mangiare nei tavolini all’aperto.
Rinfrancati da quest’oasi di pace, rigettatevi nella mischia, perché poco lontano da qui c’è il British Museum. Basta uscire su Shaftesbury Avenue ed imboccare Bloomsbury Street, per ritrovarsi di fronte all’imponente mole del museo, una delle istituzioni culturali più importanti del mondo.
Per il British vale lo stesso discorso fatto per la National Gallery. Per visitarlo tutto non basterebbe una giornata intera, ma qui vi suggerisco almeno di entrare (l’ingresso è gratuito) e visitare qualche collezione tra le più interessanti (imperdibile la Stele di Rosetta) o almeno dare un’occhiata alla immensa Great Court, ristrutturata nel 2000 da sir Norman Foster.
Proseguendo su Bloomsbury Street, sulla sinistra, si incontra quella che per me è la più bella piazza di Londra: la settecentesca Bedford Square, con le sue case georgiane perfettamente allineate ed il giardino privato nel mezzo.
A questo punto, se non siete arrivati lunghi nel pomeriggio, consiglio di andare a vedere uno dei più incredibili musei di Londra, il Sir John Soane’s Museum, che si trova nei paraggi e chiude alle 17,00 (date un’occhiata al post Le meraviglie del Sir John Soane’s Museum).
Tornate ora sui vostri passi e dirigetevi verso Leicester Square. Siete arrivati a Soho, interessante quartiere dove, tra l’altro, per la cena avrete l’imbarazzo della scelta tra le centinaia di ristoranti di tutte le etnie presenti in zona.
Prima, però, diamo uno sguardo al quartiere.
Soho ha da sempre legato la sua immagine all’industria del sesso. La prostituzione era tollerata e qui si veniva per cercare sesso o cibo economico. Gli alloggi a buon mercato attiravano scrittori ed artisti e questa atmosfera un pò bohemienne durò fino agli anni 60, quando comincio a farsi strada il business degli strip club e dei sexy shop. A fine anni 70, praticamente ogni porta del quartiere dava l’accesso ad un’attività più o meno legale legata al sesso, finché negli anni 90 non si procedette ad un repulisti generale a cui seguì una riqualificazione della zona.
Oggi Soho è un quartiere sicuro, multiculturale e gay friendly, anche se alcune zone sono ancora appannaggio di sexy shop e cinema a luci rosse.
SOHO – CHINATOWN
La prima comunità cinese si insediò a Londra negli anni venti ed era dedita prevalentemente alla gestione di fumerie d’oppio. Dopo la guerra, soprattutto con l’arrivo di immigrati da Hong Kong, si cominciò a sviluppare il business della ristorazione.
La vera e propria sistemazione urbanistica della Chinatown londinese a Soho, si ebbe però solo negli anni 70 ed è rimasta pressoché invariata da allora. Si sviluppa nel quadrilatero compreso tra Shaftesbury Avenue, Charing Cross Road, Lisle Street e Wardour Street. Ci sono due grandi portali di accesso in Wardour St e in Gerrard Place.
Ad oggi si contano un centinaio di ristoranti in questa zona.
SOHO E LA MUSICA
Fin dal primo dopoguerra Soho è stato protagonista della scena musicale londinese. I jazz club erano molti e di alto livello (il leggendario Ronnie Scott’s, aperto nel 1959 è ancora attivo).
Negli anni 60, divenne il centro della scena pop/rock ed artisti del calibro di Jimi Hendrix, Beatles, Rolling Stones, Queen, David Bowie, Elton John, The Kinks, si sono esibiti al Marquee Club o hanno registrato nei Trident Studios.
Denmark Street è famosa per la concentrazione di negozi di strumenti musicali.
2° GIORNO
Questa mattina partirete alla scoperta del South Bank, la parte di Londra a sud del Tamigi. Fino agli anni 80 poco attrattiva, per usare un eufemismo, ed oggi oggetto di grande rinascita.
Passeggerete incontrando tutte le attrazioni di questa zona e avendo sempre di fronte a voi l’incredibile skyline della riva opposta.
PERCORSO N. 1 – South Bank
Partenza dalla London Eye, la ruota panoramica di cui vi ho già parlato. Attraversate il Jubilee Garden ed una old fashioned giostra per bambini. Lungo questo tratto del lungofiume, che prende il nome di Queen’s Walk, si ha una splendida veduta di Westminster Palace e del Big Ben.
Di qui in poi si susseguirà una serie di (per me) brutti edifici in stile brutalista, tutti cemento a vista, che ospitano importanti istituzioni culturali: il Royal Festival Hall, la Queen Elisabeth Hall, la Hayward Gallery, il Royal National Theatre.
Vi siete lasciati alle spalle l’ Hungerford Bridge (ponte ferroviario a cui sono state aggiunte due passerelle pedonali), che porta alla grande Charing Cross Station, ed il Waterloo Bridge e state arrivando alla Oxo Tower.
La Oxo Tower è un ex complesso industriale dove la Liebig realizzava la carne in scatola Oxo. Fu riconvertita nel 1997 in sede di gallerie d’arte, negozi e locali. Dal ristorante all’ultimo piano si gode di uno splendido panorama.
CURIOSITA’ – Le finestre della Oxo Tower
L’edificio fu costruito a fine 800 come centrale elettrica. Negli anni 20 venne acquistato dalla Liebig per la produzione della carne in scatola Oxo. L’azienda chiese di sistemare una pubblicità luminosa sulla sommità della torre, ma gli venne rifiutata. Così aggirò il divieto realizzando tre finestre a forma di lettere che, messe una sopra l’altra, componevano la scritta OXO…
State ora per incontrare il Blackfriars Bridge, ponte tristemente famoso perché sotto le sue arcate il 18 giugno 1982 venne trovato impiccato il banchiere Roberto Calvi.
Superate il ponte ed eccovi davanti a quella che è forse la maggiore attrazione del South Bank: la Tate Modern, uno dei più importanti musei di arte moderna al mondo, nonché frutto di una colossale ristrutturazione avvenuta nel 2000 ad opera degli architetti svizzeri Herzog & de Meuron.
Anche se non siete appassionati di arte moderna, vi invito ad entrare per dare uno sguardo all’incredibile struttura di questo museo. Fino agli anni 80 centrale elettrica, la sua immensa sala turbine (ha l’altezza di un edificio di sette piani ed una superficie di 3.400 mq…) è stata riconvertita in spazio espositivo per grandi opere d’arte.
Di fronte al museo, un ponte pedonale unisce la Tate alla cattedrale di St Paul. Si tratta del Millenium Bridge, opera di sir Norman Foster, inaugurato nel 2000.
Poco più avanti invece c’è la fedele ricostruzione dello shakespeariano Globe Theatre, dove è possibile vedere rappresentate le opere del grande drammaturgo.
A questo punto bisogna leggermente internarsi e passare per Clink Street dove, per i bambini e gli amanti del genere, c’è un piccolo museo che ricostruisce la vita della famigerata Clink Prison.
Passate quindi di fronte alla replica del Golden Hind, il vascello di sir Francis Drake e prendete Cathedral Street. Dopo essere passati di fianco alla cattedrale di Southwark, cominciano ad apparire le prime propaggini del Borough Market.
Probabilmente siete vicini all’ora di pranzo e comunque la camminata vi avrà messo un certo appetito. Beh, non esiste posto migliore di questo. Il Borough Market infatti è il più grande mercato di generi alimentari della città e sotto il suo tetto e le arcate della ferrovia che gli passa sopra, c’è una miriade di banchetti, negozietti e ristorantini che offrono praticamente tutto il cibo esistente al mondo
E’ impossibile non trovare qualcosa che soddisfi il proprio palato.
MANGIARE – I mercati gastronomici di Londra
Oltre al Borough Market, sicuramente il più celebre mercato alimentare di Londra, ma anche il più turistico ed affollato, ce ne sono diversi altri ugualmente validi (e forse anche più caratteristici) in altre zone della città. Ecco i principali:- Old Spitalfields Market, aperto tutti i giorni, è da visitare anche per la sua splendida struttura.
- Maltby Street Market, aperto il sabato e la domenica, è un piccolo mercato sotto gli archi della ferrovia, lontani dal caos della metropoli.
- Exmouth Market, a Clerkenwell, aperto dal lunedi al venerdi, lungo una strada acciottolata e circondato di negozietti pittoreschi.
- Boxpark Shoreditch, aperto tutti i giorni, è un parco gastronomico all’interno di container riconvertiti. Molto hipster.
- Broadway Market, ad Hackney, aperto solo il sabato, mercato festoso con tante bancarelle.
- Flat Iron Square, a Southwark, sotto lo Shard, molto frequentato da giovani professionisti.
Soddisfatto lo stomaco, riprendete il vostro girovagare. Durante l’avvicinamento a questa zona, è impossibile non aver notato una specie di scheggia luminosa che sovrasta le nostre teste. E’ The Shard (in italiano, appunto, la Scheggia), un colosso tutto vetri dalla forma appuntita alto 310 metri. Nato da un progetto di riqualificazione dell’area della London Bridge Station, l’edificio è opera dell’archistar italiana Renzo Piano.
E’ il primo grattacielo sorto al di fuori dell’area della City e la sua realizzazione ha suscitato non poche polemiche, a causa dell’indubbio stravolgimento che ha portato ad una zona prima caratterizzata in prevalenza dal riutilizzo di basse strutture post industriali.
Potrà piacere o no, ma una cosa è certa, ha cambiato per sempre lo skyline della città, divenendo ben presto uno dei nuovi simboli di Londra.
Dall’imbocco del London Bridge cercate di prendere la scalinata che porta alla passeggiata (per lungo tratto coperta) che costeggia il Tamigi. Passerete davanti alla Hay’s Galleria, un ex magazzino ristrutturato contenente negozietti vari, bar e ristoranti. All’interno la grande scultura mobile in bronzo Navigators, dello scultore David Kemp.
CURIOSITA’ – La HMS Belfast
Di fronte alla Hay’s Galleria, è attraccato l’incrociatore HMS Belfast in qualità di museo galleggiante. La nave, varata nel 1939, prese parte alla II Guerra Mondiale, partecipando tra le altre, alla battaglia di Capo Nord ed allo sbarco in Normandia. Fu utilizzata poi nella guerra di Corea, fino ad uscire di servizio nel 1963. L’idea di adibirla a nave-museo, la salvò dal disarmo, consegnandola ai posteri come testimonianza delle guerre navali.
La visita è ben organizzata, anche con audioguide, e costa £ 17,00.
Siete infine giunti al Tower Bridge, il ponte simbolo di Londra. La sua figura maestosa si staglia all’orizzonte, pronta per foto da ogni angolazione.
E’ qui che negli ultimi anni sono stati effettuati i maggiori interventi urbanistici della riva sud. Tutto è iniziato nel 2002, quando è stata inaugurata la nuova City Hall, un avveniristica struttura ovoidale, opera di sir Norman Foster (sempre lui…). Dopodiché si sono susseguiti a ritmo incalzante nuovi edifici ultramoderni che hanno cambiato l’aspetto di una zona fino ad allora semiabbandonata.
Ora passate sulla sponda opposta. Se siete interessati, potete salire sulla nuova passerella trasparente del Tower Bridge (potete leggere a riguardo il post Sospesi sul Tower Bridge), altrimenti semplicemente attraversarlo per trovarvi di fronte alla Torre di Londra, un altro dei simboli della città.
Questa antica fortezza, frutto di numerose aggiunte durante i secoli, fu dapprima sede del sovrano e poi prigione. Oggi è destinata a solo uso turistico ed ospita i Gioielli della Corona e collezioni di armature.
Se volete entrarci sappiate che vi porterà via parecchio tempo.
CURIOSITA’ – I corvi della Torre di Londra
Nella Torre di Londra è ospitata una nutrita colonia di corvi. Questo perché un’antica leggenda dice che quando i corvi abbandoneranno la Torre, la monarchia britannica cadrà. I corvi pertanto sono accuditi come esseri umani e vengono addirittura arruolati nell’esercito come soldati. In quanto tali possono anche essere congedati per cattiva condotta (è successo spesso…) o andare in pensione.
Dopo la guerra, a causa dei bombardamenti, rimasero solo un paio di corvi in vita e per scongiurare la loro sparizione, venne effettuato un programma di ripopolamento. I corvi provenienti dall’esterno vengono prontamente scacciati per paura di infezioni o imbastardimento della razza.
LA CHICCA – St Katharine’s Docks
Prima di proseguire il vostro giro, se volete fare una pausa rilassante, vi suggerisco un luogo non molto conosciuto, ma sicuramente particolare. Sulla destra del Tower Bridge, c’è una stradina, St Katharine’s Way. Percorretela fino ad arrivare ad un ponticello, superato il quale si aprirà ai vostri occhi un sorprendente porticciolo turistico. Attorno alle sue banchine ci sono locali di ogni genere ed un famoso pub, il Dickens Inn, ricavato da un antico granaio.
A questo punto siete ufficialmente nella City. Se siete appassionati di architetture moderne fatevi un giretto tra i grattacieli che stanno sorgendo come funghi (leggete il post Architettura moderna a Londra), altrimenti avete due alternative:
- fermarvi al Tower Millenium Pier e prendere il battello che torna verso Westminster, dal quale avrete una nuova ed interessante visuale della città dal fiume;
- prendere la metro a Tower Hill (Circle Line) per tornare verso il centro.
Se avete scelto questa seconda opzione, vi suggerisco di scendere a Barbican e di qui in 5 minuti a piedi arrivare al Museum of London, un museo totalmente gratuito che ripercorre la storia della città nei secoli con percorsi interattivi e suggestive ricostruzioni ambientali.
Di qui altri 5 minuti a piedi e siete davanti alla gigantesca cattedrale di St Paul. Capolavoro dell’architetto Christopher Wren, sostituì la precedente andata distrutta nel grande incendio del 1666. L’ingresso è a pagamento e, sinceramente, col poco tempo che abbiamo io mi limiterei ad una vista dall’esterno.
Incamminatevi per Fleet Street, la via dove fino agli anni 80 avevano sede tutti i più importanti quotidiani e case editrici inglesi (compresa l’agenzia Reuters), oggi trasferitisi altrove.
Al n. 145 della via, c’è Ye Olde Cheshire Cheese, uno dei più antichi pub di Londra, rimasto intatto dagli inizi del 1667. Vale una visita ai suoi interni in legno scuro riscaldati da camini, dove soleva intrattenersi Charles Dickens. Ancora oggi viene gettata segatura sui pavimenti, come si usava allora, per asciugare umidità e fango portati dall’esterno.
Ancora qualche passo ed arriverete in un luogo che, nonostante la sua storia secolare, è balzato alla ribalta mondiale per merito di un film. Sto parlando di Temple Church ed il film è Il Codice Da Vinci. Indipendentemente dall’interesse che possiate avere per il fenomeno cinematografico, la chiesa di Temple è davvero suggestiva e vale una visita.
Edificata dai Templari nel XII secolo, vi sono dieci tombe scolpite di altrettanti cavalieri.
PERCORSO N. 2 – Knightsbridge ed Hyde Park
Prendete la metropolitana (ve lo concedo) e spostatevi in un’altra zona della città. Scenderete infatti a Knightsbridge e vi dirigerete subito verso Hyde Park, il parco più grande di Londra.
Con una breve passeggiata all’interno del parco, raggiungete il Lido, un rilassante bar con tavolini all’aperto proprio sulle rive del lago Serpentine.
Avviatevi ora verso l’uscita del parco e, se siete in estate, passando fate un salto al Serpentine Gallery Pavillon.
Ogni anno dal 2000, la Serpentine Gallery commissiona ad un grande architetto l’allestimento di un padiglione provvisorio che rimarrà per i tre mesi estivi. L’elenco di coloro che hanno finora aderito è straordinario: Zaha Hadid, Daniel Libeskind, Toyo Ito, Oscar Niemeyer, Alvaro Siza, Rem Koolhaas, Frank Gehry, Jean Nouvel, solo per citarne alcuni.
Usciti dal parco, dirigetevi verso un’altra icona di Londra, i grandi magazzini Harrods.
Siete ancora lontani quando l’imponente sagoma dell’edificio già si staglia all’orizzonte. Le misure di questa istituzione londinese sono impressionanti, 8 piani in altezza per un intero isolato in larghezza, 146 ascensori, 300 reparti e 5.000 dipendenti.
Anche questo è uno di quei posti in cui potreste perdere una intera giornata, ma se non siete interessati a qualcosa in particolare, vi consiglio di entrare per vedere la Food Hall, il reparto gastronomico. Organizzato in più sale, ognuna delle quali arredata in uno stile differente (si va dall’antico Egitto, al Liberty, al Rococò) è un tripudio di preparazioni culinarie di ogni genere e provenienza, tutte lussuosamente allestite. Ci si aggira per i lunghi banconi chiedendosi se tutti questi cibi bellissimi e scintillanti siano reali o anch’essi degli effetti scenici, fino a quando… non andrete a pagare e verrete riportati alla dura realtà.
A una decina di minuti di strada da qui c’è la zona dei grandi musei. Si trovano infatti in rapida successione alcune delle più importanti istituzioni museali di Londra: Il Victoria & Albert Museum, dedicato all’arte ed alla cultura delle ex colonie, ed il Natural History Museum. Da non trascurare neanche lo Science Museum, museo interattivo dedicato all’evoluzione della scienza nei secoli.
Anche per questi vale il discorso fatto in precedenza. La loro visita porta parecchio tempo e li prenderei in considerazione solo se avete dei bambini al seguito. Soprattutto gli ultimi due musei li entusiasmeranno di certo.
Se avete prenotato un teatro, è ora di muoversi e ritornare in zona per mangiare qualcosa prima dell’inizio dello spettacolo.
3° GIORNO
Nei due giorni precedenti abbiamo visitato le attrazioni maggiormente turistiche di Londra, oggi ci dedicheremo ad itinerari un pò più alternativi.
Non si può dire di aver visto Londra senza aver dato un’occhiata anche all’ East End. Storicamente la zona più povera della città, ha per secoli ospitato i miserabili ed i reietti, per poi divenire rifugio di tutte le immigrazioni succedutesi nel 900.
Anche se non siete mai stati a Londra, avrete certamente sentito parlare di Jack lo squartatore. Beh, era proprio da queste parti che questo misterioso personaggio compiva i suoi misfatti.
PERCORSO N. 1 – L’ East End
Iniziate la vostra scoperta dell’East End dall’ Old Spitalfields Market, un mercato le cui strutture di fine 800 sono state mirabilmente recuperate. Sotto il suo tetto in ferro battuto possiamo trovare decine di negozietti e stand gastronomici di ogni genere. Nella parte occidentale il solito Norman Foster ha messo mano anche qui realizzando un ampliamento ed una moderna struttura per uffici che si affaccia sull’ampia Bishop Square.
Uscendo dal mercato, prendete Fournier Street, proprio di fronte, e vi troverete in Brick Lane Street. Siete arrivati a Banglatown, zona così nominata per la grande concentrazione di immigrati dal Bangladesh.
Qui si tiene uno dei mercati più vitali ed autentici di Londra, almeno fino a pochi anni fa. Da qualche tempo, infatti, la riqualificazione del quartiere sta cambiando un pò le cose. Stanno arrivando alla spicciolata le grandi firme ed il curry (notoriamente il migliore di Londra) venduto a poco prezzo nei ristorantini che affollano la via, diventa di anno in anno più caro e meno genuino.
Vale comunque la pena dargli un’occhiata, non fosse altro che per assaporare una pò di quella multietnicità che ha da sempre contraddistinto la capitale inglese e che negli eleganti quartieri centrali si fa fatica a percepire.
Il giorno ideale è sicuramente la domenica, quando un mercatino colorato e chiassoso occupa le strade circostanti, ma anche negli altri giorni vi sono strutture industriali recuperate, come l’ Old Truman Brewery, ex birrificio ottocentesco che ora ospita atelier di moda ed arte, o il Beckyard Market, caratterizzato da moda eccentrica e vintage.
EAST END – Street Art
L’ East End sta diventando sempre più una galleria d’arte a cielo aperto. Bellissime opere compaiono ogni giorno tra le sue stradine. A Spitalfields, le strade più interessanti sono Brick Lane Street, Hanbury Street, Fournier Street e Fashion Street. Mentre a Shoreditch, valgono una visita Whitby Street, Great Eastern Street, Shoreditch High Street.In Rivington Street, poi, si può vedere una delle poche opere di Banksy rimaste a Londra. Purtroppo (o per fortuna) le opere non durano molto sui muri, dopotutto è l’essenza della street art, e realizzazioni anche importanti vengono ricoperte da altre nel giro di pochi mesi. Sta a voi scoprirle per i vicoli dei quartieri.
Di qui, ma solo se è domenica, vale la pena fare una passeggiata di una decina di minuti per arrivare all’animato Columbia Road Flower Market, un popolare mercato dei fiori che si tiene lungo una via di edifici vittoriani.
Se siete invece in un giorno feriale, proseguite per Brick Lane Street e girate a sinistra per Sclater Street, ad un certo punto troverete una stravagante struttura composta da container accatastati. Si tratta del Boxpark, un piccolo centro commerciale con negozi e punti food molto trendy.
State ora entrando a Shoreditch, uno dei quartieri più cool del momento (ma già altre zone sono pronte a soppiantarlo). La parte più interessante è un triangolo compreso tra Great Eastern Street, Old Street e Shoreditch High Street e al suo interno le vie migliori sono Curtain Road, Rivington Street e Charlotte Road.
Qui non ci sono attrazioni particolari, il bello è respirare le atmosfere ed aggirarsi tra le sue strade alla ricerca di negozietti alla moda o dei tanti murales che riempiono le pareti degli edifici.
Neanche a dirlo, però, il meglio viene la sera, quando i numerosi bar, pub e ristoranti sono affollati di gente.
LA CHICCA – Exmouth Market
Se non siete ancora stanchi della Londra alternativa, allora siete pronti per una chicca sconosciuta ai più.
Prendete la metropolitana fino a Farringdon e di lì, con una decina di minuti di cammino arriverete all’ Exmouth Market, un luogo che difficilmente immaginereste di trovare nel centro di Londra.
Un piccolo villaggio fatto di poche strade pedonali colmo di negozietti indipendenti e ristorantini etnici. Fino a pochi anni fa zona squallida e fatiscente, oggi è una specie di rilassante oasi di tranquillità da visitare assolutamente ad ora di pranzo dei giorni feriali.
PERCORSI ALTERNATIVI
Qualora non foste interessati alle nuove tendenze dell’ East End, vi propongo delle alternative che uniscono elementi più popolari a zone insolite.
Stavolta non sarà un itinerario, ma una serie di luoghi e attrazioni che potrete raggiungere facilmente con i mezzi pubblici.
Museo delle cere di MADAME TUSSAUDS
Cominciamo subito con il luogo più controverso della città, così ci togliamo il dente una volta per tutte.
So che a questo punto molti London addicted si staranno strappando i capelli. “Cooosa?! La maggiore trappola per turisti di tutta Londra?!”
Ok, dal punto di vista del costo sono perfettamente d’accordo. Portare una famiglia qui contravviene alla filosofia di questa guida (anche se ci sono diverse soluzioni, soprattutto online, che consentono di ridurre parecchio il costo del biglietto). Ma attenzione, non stiamo parlando del Believe It or Not o del London Dungeon, l’attrazione in sé ha una sua dignità. Pochi sanno infatti che Madame Tussauds attraversò la Rivoluzione Francese per poi approdare in Inghilterra, dove divenne celebre con una sua esposizione itinerante, che si fermò definitivamente a Londra nel 1835.
Si tratta quindi di uno dei musei più antichi di Londra. Che abbia poi preso una deriva hollywoodiana è indubbio, ma un qualcosa del fascino antico continua ad esserci. E poi i bambini ne vanno pazzi.
Ironia della sorte, a pochi passi da qui c’è un altro museo piuttosto discusso, lo Sherlock Holmes Museum, del quale potete sapere tutto leggendo il post La Londra di Sherlock Holmes.
NOTTING HILL e PORTOBELLO
La gran parte delle persone vengono a Notting Hill solo per fare un salto al mercato di Portobello o per cercare le location de celebre film del 1999. Se lo girassero un pò di più, però, rimarrebbero sorpresi dal constatare quanto questo quartiere sia gradevole. Essendo prevalentemente residenziale, non dispone di grandi attrazioni, ma vi si respira un’aria di eleganza discreta, non ostentata. Le belle case colorate, i suoi caratteristici crescent, i suoi silenziosi giardini privati. Tutto contribuisce a rendere l’atmosfera quasi romantica.
E poi c’è il mercato di Portobello Road, nome familiare a noi italiani di una certa generazione in virtù della famosa trasmissione televisiva, che si potrebbe definire quasi il prototipo dei mercatini londinesi. Vivace e colorato, oggi a causa della sua notorietà è molto difficile riuscire a trovare merce dai prezzi abbordabili, ma è bello girarlo e respirarne l’atmosfera.
Da provare nel quartiere, un aperitivo all’Electric Diner (Portobello Road, 191), ambiente molto America anni 50 e una visita all’ Electric cinema, elegante sala cinematografica del 1910 che dispone anche di divani a due piazze…
E per gli amanti dell’architettura, la storica Trellick Tower, orribile (per me) edificio brutalista costruito negli anni 70 da Erno Goldfinger.
CAMDEN TOWN e PRIMEROSE HILL
Andare a Londra negli anni 80 e non fare un salto a Camden Town era come negli anni 60 non passare per Carnaby Street. Questo era il regno di tutte le sottoculture del momento. Punk, dark e alternativi in genere si davano appuntamento qui in un folle guazzabuglio di stili. Entrare nei suoi incredibili negozi alternativi era come immergersi in un sogno lisergico.
Ovviamente le mode cambiano, ma Camden ha sempre conservato quella sua aura di posto underground (Amy Winehouse ha abitato qui a lungo e c’è una sua statua all’interno del Camden Market). Anche se oggi allegre famigliole pagano per farsi una foto con finti punk e la gentrification sta lentamente fagocitando il quartiere, è sempre divertente girare per i suoi negozi di moda alternativa, non fosse altro che per fare un salto in un luogo che è stato testimone di un importante pezzo di storia del costume.
Arrivarci è facile, basta scendere alla fermata metro Camden Town ed incamminarsi per Camden High Street. D’obbligo una visita agli immensi market che si trovano subito dopo il Regent’s Canal (Camden Lock, Stables, Camden Town).
Se siete venuti fin qui, potrebbe essere divertente una passeggiata lungo il Regent’s Canal (o, in alternativa il Waterbus fino a London Zoo), per arrivare a Primerose Hill, da dove c’è una bella veduta dello skyline di Londra (vedere il riquadro qui sopra: Londra dall’alto… senza svenarsi).
HAMPSTEAD
Il quartiere di Hampstead è da sempre sinonimo di agiatezza. Le sue ricche residenze, proprietà anche di svariati personaggi famosi, pur essendo a poca distanza dal centro di Londra, godono della tranquillità di un paesino di campagna.
Fate una passeggiata per Flash Walk, circondati da splendide case georgiane e concedetevi una birra al The Holly Bush, pittoresco pub centenario. Poi inoltratevi nel verde parco di Hampstead Heat, dove da Parliament Hill avrete una splendida vista sulla città.
Se poi avete ancora tempo, e voglia, potreste pensare ad una visita a Kenwood House, una sontuosa villa seicentesca con una collezione di dipinti non indifferente.
GREENWICH
Inoltratevi in questo itinerario solo se siete seriamente motivati. Non perché non ne valga la pena, ma perché il quartiere è piuttosto lontano dal centro e comporta parecchio tempo per la sua visita.
Qui siamo nel regno della nautica in tutte le sue espressioni. La potenza navale che ha sempre contraddistinto la storia dell’Inghilterra, a Greenwich si respira in ogni angolo.
Arrivando dal fiume, spicca il bianchissimo ed imponente complesso di quello che fu il Royal Naval College e che oggi ospita le sale del National Maritime Museum, uno dei più importanti musei nautici al mondo. Non solo, sulla collina di fianco, infatti, torreggia il Royal Observatory, l’ex osservatorio astronomico attraverso il quale passa il meridiano fondamentale, linea ideale che regola l’orario di tutto il mondo.
Mentre il Museo Marittimo è gratuito, l’Osservatorio è a pagamento e sinceramente trovo un pò assurdo affrontare una scarpinata sulla collina e pagare un biglietto per vedere una striscia disegnata per terra…
Proprio di fronte al museo sono collocate due leggendarie imbarcazioni:
- il Cutty Sark, gigantesco clipper, veloce veliero che veniva utilizzato sulle rotte orientali delle spezie. Vittima di un devastante incendio nel 2007, oggi è stato completamente restaurato.
- il Gipsy Moth IV, piccola imbarcazione sulla quale nel 1967 il 65enne sir Francis Chichester fece il giro del mondo in solitaria.
Poco distanti sulla destra, ci sono due moderne strutture, belle da vedere, ma piuttosto inutili: la O2 Arena e la Emirates Air Line, delle quali abbiamo già parlato nel post Architettura moderna a Londra.
St PANCRAS e KING’S CROSS STATION
Ebbene si, vi sto consigliando di andare a vedere una stazione ferroviaria, Non sono impazzito, perché quella di St Pancras non è una stazione ferroviaria comune. Costruita nel 1868 con una imponente struttura neogotica, ospitava anche un grande albergo. Negli anni 60 il suo declino ne fece rischiare l’abbattimento, ma alla fine degli anni 90 si decise di farne il terminale per il tunnel sotto la Manica. Nel 2007, infine, dopo anni di lavori, è tornata agli antichi splendori.
Ha in comune la fermata metro con l’adiacente stazione di King’s Cross, all’interno della quale tutti gli amanti di Harry Potter troveranno il celebre binario 9 e 3/4 dove potersi fare una foto ricordo.
Ma non è solo per ammirare la struttura della St Pancras Station che vale la pena fare un salto da queste parti. Esattamente dietro la King’s Cross Station, infatti, è quasi ultimato il più grande progetto di riqualificazione urbana d’Europa
Una zona dove un tempo c’erano solo binari dismessi, rifiuti, prostituzione e spaccio, è ora diventata un quartiere moderno, vivo, pieno di negozi e locali. Qui si stanno ultimando le nuovissime sedi di Facebook e Google, opera di grandi architetti come Frank Gerhy e l’astro nascente Thomas Heatherwick
Vale la pena dargli un’occhiata anche se non siete appassionati di architetture moderne.
BEATLES
Infine, ma solo se siete dei Beatlesmaniaci, è d’obbligo una visita ad Abbey Road, dove sono i mitici studi nei quali i Beatles registrarono quasi tutti i loro album.
Proprio di fronte agli studi, ci sono le famose strisce pedonali sulle quali i fab four si fecero ritrarre per la copertina dell’album Abbey Road. Ancora oggi schiere di fan si fanno fotografare nella stessa posa… provocando l’irritazione degli automobilisti di passaggio.
LO SHOPPING
Dopo tanto girovagare, siete autorizzati a praticare un pò di shopping e Londra non manca certo di attrattive in questo settore.
Se siete amanti del lusso, probabilmente non starete leggendo questo articolo, ma non si sa mai, quindi è bene sappiate che i negozi fashion e l’alta moda trovano la loro sede nel quartiere di Mayfair. Old e New Bond Street sono una interminabile sequela di grandi firme, mentre Savile Row è il regno dell’alta sartoria. A proposito, una curiosità, al n. 3 di questa via c’erano gli studi della Apple Records e sul tetto di quel palazzo, il 30 gennaio 1969 i Beatles tennero il loro concerto d’addio.
Qualora le vostre preferenze vadano a negozi e boutiques indipendenti, le zone da battere sono, la mitica King’s Road a Chelsea, resa celebre dalla swingig London degli anni 60 e ancora oggi sede di interessanti negozi alternativi.
Oppure indirizzarvi verso i quartieri emergenti dell’East End, Shoreditch, Dalston, Hackney, Hoxton, dove potrete ammirare tutte le nuove tendenze.
Se il vostro stile sono le grandi catene di abbigliamento a basso costo, c’è un solo posto dove dovete dirigervi: Oxford Street. Questa lunga arteria, assieme alla perpendicolare Regent Street, ospita marchi famosi senza soluzione di continuità. Uniqlo, Zara, Topshop, Primark, solo per citarne alcuni, senza contare poi gli immensi grandi magazzini come Selfridges, Marks & Spencer, Debenhams, John Lewis.
DOVE ALLOGGIARE
Qui veniamo al punto dolente. Londra non solo è una delle città più care al mondo, ma è quella che probabilmente ha il peggior rapporto qualità/prezzo degli alberghi.
A meno che non abbiate qualcuno che vi ospiti, quindi, pagare poco per dormire è un’impresa e soprattutto si rischia di ritrovarsi in hotel vecchi e fatiscenti.
Dopo aver provato un pò di tutto, quindi, posso darvi un paio di suggerimenti:
- Valutare la possibilità di dormire in un appartamento usufruendo di Airbnb. Soprattutto se si è in più persone, potrebbe essere un buon sistema per risparmiare qualcosa.
- Se l’idea di dormire in un appartamento proprio non vi attrae, ci sono zone non centralissime, ma ottimamente servite dalla metro. Ad esempio quelle nei pressi delle grandi stazioni, Paddington, St Pancras, Victoria o tra Kensington ed Earl’s Court, nelle quali si possono trovare hotel un pò più economici.
- Dopo la riqualificazione del quartiere di Newham in occasione dei Giochi Olimpici del 2012, molti alberghi low cost sono sorti nella zona. Potrebbe essere una buona soluzione, anche se dovrete sobbarcarvi quasi un’ora di metropolitana per raggiungere il centro.
- Da qualche anno sta prendendo piede una nuova tipologia di hotel della quale The Z Hotels (ce ne sono diversi) è l’antesignano. Camere piccolissime, spesso senza finestra, nessun armadio, ma nuovissime ed altamente tecnologiche. Un’ottima soluzione per risparmiare senza rinunciare al comfort, ma non consigliata a chi soffre di claustrofobia.
- Infine, una curiosità. Nel periodo estivo, l’ Imperial College, una rinomata università scientifica, trasforma il suo campus in un albergo, il Princes Garden Hotel, un pò spartano, ma sicuramente low cost.
DOVE MANGIARE
Mangiare a Londra non è certo un problema. Potete trovare ristoranti di qualsiasi nazione od etnia. Ovviamente ce n’è per tutte le tasche, ma posso darvi qualche consiglio.
FISH & CHIPS
Fino a qualche tempo fa si diceva che fosse l’unico valido contributo inglese all’arte culinaria mondiale. Anche se oggi molti piatti della gastronomia inglese sono stati rivalutati, questo unto ed irresistibile piatto rimane tra i più graditi dai turisti stranieri.
Fortunatamente, dai primi anni che bazzicavo a Londra, sono man mano spariti i chioschetti che vendevano fritture tossiche agli angoli delle strade. Ma questo non vuol dire che tutti i locali che oggi offrono questo piatto diano un prodotto di qualità.
Stilare un elenco dei migliori fish & chips della città è quasi impossibile, perché chiunque te ne fornirà uno diverso, ma quelli che riporto di seguito sono unanimemente riconosciuti tra i migliori e, cosa essenziale, utilizzano materia prima di qualità.
- North Sea Fish (metro Russel Square) – Arredamento retrò, ma fish & chips eccellente.
- Rock & Sole Plaice (metro Covent Garden) – Il più antico di Londra, cibo economico e di qualità.
- The Fish House (metro Notting Hills) – Gradevole locale nel cuore di Notting Hill.
- Golden Hind (metro Bond Street) – Forse il migliore di Londra.
- Fish Central (metro Old Street) – Tipico fish & chips di una volta. Pesce servito in cartocci.
- Kerbisher & Malt (metro Hammersmith) – Moderno e confortevole, salse fatte a mano.
CUCINA INGLESE
Oltre al succitato fish & chips, esistono altre specialità tipicamente inglesi che vale la pena provare. Io ad esempio adoro le Pie, pasticci di carni varie ricoperti da uno strato di pasta sfoglia, serviti con purea di patate e piselli.
Di solito questi cibi tradizionali sono serviti nei pub ed è un’esperienza che bisogna assolutamente provare. Si mangia infatti in ambienti tipicamente old England e, anche se la scelta è solitamente ridotta, il cibo è buono, le birre ottime e non si spende una fortuna.
Purtroppo, il mio locale preferito, Porters a Covent Garden (la migliore Shepherd’s Pie mai mangiata), si è trasferito fuori città e da allora sto cercando un nuovo locale del cuore.
Nel frattempo, sono degni di una visita:
- The Windmill, un pub a Mayfair
- Mother Mash, localino senza pretese a Soho, dove si mangiano ottimi ed economici mash & pie e mash & sausage (tortini e salsicce con purea di patate e brown sauce).
CURIOSITA’ – Le insegne dei pub
E stato calcolato che nel Regno Unito vi siano più di 60.000 PUB (abbreviazione di public house), dove si consumano ettolitri di birra ogni giorno, ed ognuno di essi espone un’insegna vivacemente colorata riportante la raffigurazione grafica del nome del locale.
L’origine di questa usanza risale alla fine del 300, quando Re Riccardo II obbligò gli osti ad esporre un’insegna per consentire ai suoi ispettori di individuare i locali dove si produceva birra e verificarne la qualità. Poiché a quell’epoca praticamente nessuno sapeva leggere, scrivere sulle insegne i nomi dei locali era del tutto inutile, quindi vi venivano realizzati dei disegni in modo che i clienti potessero identificarle. L’uso di abbinare il nome al disegno è relativamente recente.
CUCINA ITALIANA
A Londra i ristoranti italiani si dividono in due categorie. I veri ristoranti italiani, che propongono cucina di qualità e sono in genere piuttosto costosi. I finti ristoranti italiani, che costano poco, ma a parte il tricolore sulla vetrina, non hanno nulla di italiano nella gestione e quantomeno nella cucina.
Se proprio sentite il bisogno impellente di un pò di cibo italiano, potete andare da:
- Homeslice Pizza a Neal’s Yard, da provare, non fosse altro che per la fantastica location. Pizze giganti, sufficienti per due persone e prezzi nella norma.
- Vapiano, ha diversi punti nella città. Non ci sono mai stato, ma amici me lo hanno consigliato. Ottima qualità e prezzi abbordabili.
CUCINA INDIANA
Secondo un sondaggio di qualche tempo fa, la cucina indiana, forse per un retaggio coloniale, è risultata la preferita dagli inglesi. Sarò sincero, a me non piace per nulla, quindi non vado mai a mangiarla. Alcuni amici che ne vanno pazzi, però, mi hanno consigliato questi ristoranti:
- Rasa, in pieno centro (ha anche altri punti nella città), alta qualità e prezzi bassi.
- Dishoom, a Covent Garden e Shoreditch.
- Tayyabs, nell’East End. Una istituzione. Per le sue lamb chops bisogna mettersi in fila.
CUCINA CINESE
Dire mangiare cinese è come dire mangiare italiano. Ci sono decine di cucine regionali e a Londra sono rappresentate quasi tutte. Ovviamente il posto migliore dove cercarle è a Chinatown a Soho, dove c’è una quantità infinita di ristoranti. Molti offrono la formula all you can eat e la qualità è generalmente discreta.
I miei suggerimenti sono:
- Four Seasons a Chinatown, locale senza pretese, ma ottimo cibo. Prezzi nella norma.
- Young Cheng sempre a Chinatown, se volete fare un’esperienza da vera Cina. Il posto è orrido ed il personale scortese, ma se è sempre affollato, vorrà dire qualcosa… Buona qualità a prezzi stracciati.
ALTRE CUCINE
Come dicevo, a Londra ci sono praticamente tutte le cucine del mondo e non avete che da scegliere, ma se proprio non avete voglia di mangiare cibo etnico e volete un indirizzo tranquillo e di buona qualità, fate un pensiero a Bill’s, una catena di ristoranti (a Londra ce ne sono una ventina) che propongono buon cibo a prezzi accettabili ed in ambienti gradevoli.
COME SPOSTARSI
Quelli che vi ho proposto sono degli itinerari da fare a piedi, ma nulla toglie che possiate spostarvi da una parte all’altra facendo dei tratti con mezzi pubblici.
METROPOLITANA
La metropolitana di Londra (o The Tube, come è soprannominata da londinesi) è la più antica del mondo e la più estesa d’Europa e, anche se molte stazioni (soprattutto quelle più centrali) risentono dell’età, rimane il mezzo più comodo per spostarsi.
Poiché le corse singole sono piuttosto costose, è meglio munirsi di una Oyster Card, una carta ricaricabile a consumo che vi consentirà di risparmiare parecchio.
BUS
Tre erano le icone storiche di Londra: i giganteschi taxi neri, le cabine telefoniche rosse e gli autobus a due piani. I primi stanno ormai sparendo e le seconde lo sono già. Rimangono solo i doubledecker rossi, anche se da qualche anno si stanno pian piano sostituendo i bus tradizionali con nuovi orribili modelli.
Personalmente preferisco prendere la metropolitana, che trovo più pratica, ma se volete girare in superficie guardandovi attorno, potete leggere questo interessante articolo.
BUS TURISTICI
E qui lasciatemi spendere due parole sui famigerati Sightseeing Bus, per intenderci, i bus turistici a due piani (col piano alto scoperto) che in ogni capitale propongono giri della città con la formula “Hop-on Hop-off”.
Per lunghi tratti della mia vita li ho snobbati sdegnosamente. Io, che mi sentivo un viaggiatore, li avevo sempre bollati come “trappole per turisti”. Da qualche anno, però, forse complice l’età, ho cominciato a guardarli sotto un’altra ottica. Quando mi è possibile preferisco sempre girare per conto mio, preferibilmente a piedi, ma quando si hanno pochi giorni a disposizione, li trovo un sistema intelligente per farsi un’idea d’assieme della città che si sta visitando, assumendone inoltre interessanti informazioni dalle audioguide
Certo, sono piuttosto costosi, ma Il sistema “Hop-on Hop-off” consente di usufruirne come veri e propri taxi per un’intera giornata.
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