Mia nonna (buon’anima) ogni 4 anni amava riproporci una perla di saggezza popolare che recita così: “Anno bisesto, anno funesto…”. Ed è proprio questo detto che, dopo aver perso irrimediabilmente i due viaggi che avevamo programmato per quest’anno, mi martella il cervello come un mantra.
Da qualche mese ormai sono colto da una inusuale apatia ed anche soltanto sentir parlare di viaggi tende ad irritarmi, così mi accingo a passare con rassegnazione questo funesto 2020 a casa.
Miriam però non sembra essere del mio stesso avviso, visto che ogni giorno ricevo sul cellulare messaggi subliminali riportanti alberghi e voli in giro per l’Italia.
Finché uno di questi messaggi attira la mia attenzione: volo Volotea dalla mia città per Cagliari, 38 euro andata e ritorno…
Sono stato diverse volte in Sardegna, ma mai sulla costa meridionale. La partenza dalla mia città poi è un argomento davvero allettante. Mi metto quindi alla ricerca di una sistemazione alberghiera e scopro che i prezzi di questa zona non hanno nulla a che vedere con quelli della costa settentrionale.
Si può fare. L’unica cosa che mi lascia perplesso è l’aumento costante di casi di Covid che sta colpendo la Sardegna in questo periodo.
“Credi che passeremo le nostre serate a ballare in discoteca?” mi ribatte Miriam con una punta di sarcasmo, fugando d’un colpo le mie perplessità.
Le previsioni del tempo predicono sole, così prenoto in quattro e quattr’otto un b&b a Pula e noleggio una vettura che ci consentirà di girare per tutta la costa ad ovest di Cagliari.
Al nostro arrivo a Cagliari, naturalmente diluvia…
INDICE
ARRIVO
Ritiriamo l’auto da Sicily by Car, un autonoleggio che abbiamo già utilizzato altre volte con soddisfazione e, dopo pochi chilometri raggiungiamo la nostra sistemazione a Pula.
Si tratta del b&b Al sole di Pula, gestito dalla squisita Sabrina che, oltre a colmarci di premure, pone un’attenzione alla pulizia quasi maniacale, il ché mi rassicura non poco.
Sistemati i nostri scarsi bagagli, approfittando di una tregua della pioggia, andiamo alla scoperta del centro di Pula. Il paese è carino e ben tenuto, ma per essere un importante centro di villeggiatura, c’è un’inspiegabile carenza di negozi e locali. Anche di turisti, forse causa maltempo, non se ne vedono molti.
Giunta l’ora di cena, ci dirigiamo verso il ristorante consigliatoci dalla nostra efficiente Sabrina, il Zia Leunora, dove mangiamo degli ottimi e freschissimi piatti di pesce. Le porzioni, inoltre, sono così generose, che anche una buona forchetta come me ha difficoltà a terminarle.
2° GIORNO
La giornata successiva si apre all’insegna della… pioggia. Il primo messaggio che ricevo sul cellulare è di un mio amico: “beati voi che siete al mare in Sardegna”… (sigh).
Decidiamo comunque di partire in auto alla volta delle famose spiagge di Chia. Dopo aver costeggiato il mitico Forte Village, giungiamo a Porto Campana, una piccola e deliziosa spiaggia circondata da alte dune. E’ quasi completamente attrezzata, ma visto il tempo, ovviamente deserta.
Il vento sferza implacabile ed il mare è grosso, ci spostiamo quindi alla vicina spiaggia di Su Giudeu, giudicata tra le più belle della zona. E le aspettative davvero non deludono. Una lunga e profonda striscia di sabbia rosa è incorniciata da un lato dal mare e dall’altro da una suggestiva laguna nella quale indugiano degli splendidi fenicotteri rosa.
La spiaggia è poco attrezzata e questo contribuisce a preservarne la sua selvaggia bellezza. Inoltre abbiamo il privilegio di vederla deserta, cosa che immagino sia piuttosto inconsueta.
Mi inoltro verso la laguna per avvicinarmi un pò ai fenicotteri. ma non troppo da spaventarli.
Mentre sono intento a fotografarli, questi decidono di farsi un voletto e si innalzano in cielo con grande eleganza. Un vero spettacolo.
Risaliti in auto decidiamo di spostarci verso la zona di Teulada. La strada costiera si apre continuamente a squarci di grande bellezza. In alcuni momenti, complice anche il tempo grigio, mi sembra di essere tornato in Scozia.
Quando un pallido sole comincia a farsi strada tra le nubi, iniziamo a pensare che forse qualche oretta di mare nel pomeriggio ce la possa concedere.
La caletta che la ospita è indubbiamente bella. Piccola e riparata, ha anche di fronte ad essa un’isola facilmente raggiungibile, ma il numero delle persone è troppo elevato per i miei gusti. Non oso pensare cosa debba essere in piena stagione, quando i presenti sono il doppio di quelli attuali…
Giriamo l’auto e ripartiamo verso Teulada. L’idea sarebbe di andarci a mangiare qualcosa in paese, ma durante il tragitto il solo esce prepotente e, sembra, in maniera definitiva, quindi decidiamo di indirizzarci verso la spiaggia di Is Arenas Blancas.
Si tratta di una lunghissima striscia di sabbia, anch’essa fiancheggiata da una vasta laguna, che inizia da Porto Pino e la cui parte più suggestiva dicono essere il tratto finale, dove si trovano delle dune di sabbia bianca.
Non conoscendo la zona, però, parcheggiamo l’auto a Porto Pino, pensando di poter raggiungere le dune a piedi, ma scopriamo che si tratta di una camminata di più di mezz’ora. Decidiamo quindi di fermarci qui e visitare le dune al ritorno.
In definitiva la soluzione non è poi così male, in quanto la spiaggia è tranquilla e c’è un fornitissimo chioschetto proprio alle nostre spalle. Inoltre la sabbia è bianca anche qui…
Qui potete trovare altri post sui miei viaggi in Italia
3° GIORNO
Dopo un’abbondante colazione fornitaci dalla nostra premurosa Sabrina, ci affrettiamo verso le spiagge. Oggi c’è un sole pieno, ma le previsioni tendono al peggioramento e vogliamo sfruttare appieno il bel tempo. Sabrina ci consiglia di puntare verso una bella spiaggia riparata, vicina a quella di Su Giudeu, già visitata ieri. Si chiama Cala Cipolla, ed è proprio lì che ci dirigiamo.La decisione è vincente, in quanto la lunghezza della spiaggia diluisce la densità dei bagnanti. Inoltre, essendo meno riparata, una brezza continua ne increspa il mare rendendolo poco adatto ai bambini. Quindi niente famigliole vocianti… Un vero paradiso !
Qui trascorriamo il resto della giornata e verso le sei ci accomodiamo in un grazioso stabilimento per prendere un rilassante aperitivo.
Per cena avevamo deciso di provare un pasto caratteristico sardo e, sempre su consiglio di Sabrina, tentiamo di prenotare da Su Furriadroxu, un bel locale che cucina tra le altre cose, il mitico maialino alla brace. Il telefono è sempre occupato, quindi tentiamo la sorte andando di persona verso le 19,30.
Il cameriere all’ingresso, quando gli chiediamo un tavolo, non si mette a ridere per decenza, ma vedo che vorrebbe tanto farlo.
Dirottiamo quindi verso il Solaria, un ristorante con tavolini all’aperto sotto un verde patio, in una bella piazzetta in centro. Alla ricerca di qualcosa di tipico, assaggio i culurgiones, gustosi ravioli ripieni di formaggio, patate e menta, e per dolce delle seadas, sfoglie fritte ripiene di pecorino e ricoperte di miele.
Purtroppo per Miriam (o per fortuna, per me) non ci sono molti negozi nei quali fare shopping, quindi chiudiamo con una passeggiata la nostra permanenza a Pula.
In realtà avremmo dovuto restare per un altro giorno, ma domani le previsioni del tempo sono terribili, quindi abbiamo deciso di spostarci a Cagliari per visitare la città.
4° GIORNO
Nere nubi si stagliano all’orizzonte e Sabrina ci comunica che ieri sera è stato diramato un allerta meteo… Partiamo quindi il più presto possibile alla volta di Cagliari. Non vorremmo essere colti dal temporale lungo la strada. Cosa che invece puntualmente avviene… E non si tratta di un semplice temporale, ma di un vero e proprio diluvio universale. La pioggia ed il vento sono così intensi che siamo costretti a fermarci lungo la strada per evitare un incidente. Tra le fermate obbligate e la lenta andatura, arriviamo a Cagliari a mattina inoltrata. per fortuna il peggio sembra stia passando ed un pallido sole cerca di squarciare le nubi.Ci spostiamo quindi nella zona commerciale, tra via Manno e via Garibaldi, dove sono presenti negozi di grandi marchi e note catene, e via Sulis, con interessanti negozietti indipendenti.
Scesi per largo Carlo Felice, raggiungiamo due bei palazzi, uno di fronte all’altro, quello della Rinascente e soprattutto il Palazzo Civico, una eclettica struttura con elementi gotici ed Art Noveau.
Dai portici di via Roma, viale alberato che costeggia il porto, ci inoltriamo nell’intrico delle stradine del quartiere della Marina. I locali si susseguono uno dopo l’altro creando un ambiente variopinto e piacevolmente confusionario.
Purtroppo, nuvoloni neri si avvicinano minacciosi e decidiamo di tornare in camera prima di beccarci addosso un altro diluvio. Arriviamo appena in tempo, ma per fortuna l’acquazzone non dura molto e torniamo in zona Marina per la cena.
La scelta del ristorante non è un’operazione semplice, vista la grande scelta, ma alla fine veniamo attratti da un grazioso locale di nome Su Cumbidu, dove mangiamo gustosissimi taglieri stracolmi di prodotti locali, accompagnati da ottime birre artigianali.
5° GIORNO
Abbiamo ancora una mattinata da passare in città prima di riprendere l’aereo nel primo pomeriggio. Ci sarebbe piaciuto prendere un pò di sole nella celebre spiaggia del Poetto, ma il tempo è ancora incerto. Andiamo comunque a dargli un’occhiata.Il posto è davvero suggestivo e ricorda vagamente Mondello a Palermo. Una lunghissima spiaggia di sabbia bianca è costeggiata da una passeggiata quasi esclusivamente pedonale, sulla quale si affacciano bei villini primo novecento e ville ultramoderne.
C’è una calma estremamente rilassante, anche se credo che in piena stagione l’atmosfera sia leggermente più caotica…
La nostra breve vacanza è giunta al termine. Purtroppo il tempo non ci ha assistito, ma l’importante era fare questo primo passo verso una normalità che speriamo ritorni presto. Perché la vera schiavitù di questo virus terribile è stata la perdita della libertà di movimento e senza poter viaggiare, la vita perde qualcosa di importante.
Dopo il mio Sardegna meridionale, qui potete trovare altri post sui miei viaggi in Italia
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